Pubblicato il 12 maggio 2020 da “Quotidiano del diritto”, Il Sole 24 ORE
Avv. Giancarlo Marzo
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, mettendo fine a un contrasto che si trascinava da anni, ha confermato che non collide con il diritto comunitario la normativa italiana che assoggetta al pagamento dell’imposta unica anche i bookmakers esteri privi di concessione. Secondo il Giudice Europeo, inoltre, l’Amministrazione finanziaria può richiedere il versamento dell’imposta direttamente ai soggetti nazionali operanti per conto dei predetti bookmakers (cosiddetti Centri di raccolta dati – Ctd), con facoltà di agire, eventualmente, nei confronti degli operatori esteri quali obbligati in solido. Giancarlo Marzo commenta per “Quotidiano del diritto”, la sentenza dello scorso 26 febbraio (C-788/18).
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